domenica 27 dicembre 2009
Qualche aggiunta
Il programma di studio l’ho già esposto è quello chilometrico che finirà a novembre, ma voglio fare una piccola aggiunta anzi un’aggiunta e una precisazione.
L’aggiunta: ho già parlato del sito http://kanji.free.fr/gakushuu.php ho intenzione di studiare tutti i 1006 kanji…come???? Ora ve lo spiego.
Senza nulla togliere al programma ufficiale (dove ci sono i kanji del testo della Saito che seguirò passo passo lezione per lezione) voglio dedicarmi allo studio dei 1006 kanji delle scuole elementari.
I kanji sono divisi per anno e ogni kanji ha una scheda di approfondimento. Per ora non mi occupo delle schede ma solo degli ideogrammi di cui memorizzerò per ora una o due letture al massimo e mi eserciterò a scriverli.
Si parte con i kanji del primo anno che sono 80, in una settimana sono circa 12 kanji al giorno (abbastanza fattibile)….e si inizia da oggi .
Per gli aggiornamenti da kanjilandia ci vediamo l’anno prossimo esattamente il 2…
Ah stavo dimenticando la precisazione…quando ho esposto il programma non ho detto che voglio schedare i kanji (più o meno come nel sito francese), intendo lavorare così per ogni kakukanji preparo una scheda con il kanji, il radicale, le letture (giapponese e cinese) e i composti ovvero tutti i vocaboli in cui compare quel kanji cosa che farò via via che imparo nuovi vocaboli.
また 来週.
Appunti di viaggio 3
Il viaggio continua… la situazione ascolto è questa: da venerdi 18 a sabato 26 un totale di 9,5 ore di ascolto. Ci sono giorni in cui ascolto troppo poco, comunque quando parlo di ascolto intendo solo ascolto attivo (niente cuffie mentre dormo o quando non posso prestare veramente attenzione).
L’ideale sarebbe ascoltare audio ogni giorno per 2 ore…vediamo un po’ se ci riesco.
Il programma di studio (grammatica, kanji ecc) è partito potete vedere nella tabella come procede.
Alla prossima cartolina di viaggio…
Le gakushuu kanji
http://kanji.free.fr/gakushuu.php
In questo sito si trovano i 1006 kanji che i bambini devono sapere alla fine delle scuole elementari (6 anni).
Sono divisi per anni:
1° anno: 80 kanji
2° anno: 160 kanji
3° anno: 200 kanji
4° anno: 200 kanji
5° anno: 185 kanji
6° anno: 181 kanji
Ciccando su ogni kanji si apre una scheda del kanji con le letture, il radicale, l’ordine dei tratti e i composti.
Decisamente un’ottima risorsa.
Ah dimenticavo è un sito francese.
venerdì 25 dicembre 2009
sabato 19 dicembre 2009
Consegna 1 - Programma 2
Eccomi pronta per la scadenza…ho completato la lettura dei due volumi di Mariko Saito.
Risultato: la mia lettura fa veramente pena Lupranosensei mi avrebbe preso a urla….
Questo era solo un piccolo primo passo per riprendere un po’ di dimestichezza.
Ora il passo successivo è più complesso. Ho pensato inizialmente di frazionare il lavoro in questo modo:
1. Fare tutti i kanji delle unità
2. Poi fare tutta la grammatica
3. Poi tradurre tutti i testi
4. ecc
Ora invece ho cambiato idea e ho pensato di lavorare lezione per lezione, analizzandola in tutte le sue parti.
Quindi per ogni lezione:
1. Lettura e ascolto (più volte)
2. Bunkei (la grammatica)
3. Kanji (kaku e yomu, ovvero i kanji da scrivere e quelli da leggere)
4. Vocabolario (ogni lezione ha un vocabolario di riferimento pensavo di suddividerlo in categorie)
5. Traduzione
6. Esercizi
Dopo aver fatto tutto questo per la lezione 1 si passa alla 2 e così via…
Ora vi state facendo sicuramente la stessa domanda che mi sono posta io: Quanto tempo ci vuole?????????
Risposta: Molto.
E non c’è verso (ci ho provato, calcoli su calcoli) di ridurre i tempi. Perché è impossibile lavorare a più di una lezione a settimana e per le lezioni dalla 24 in poi una settimana è poco.
Per cui mettetevi l’anima in pace, io l’ho già fatto, e guardate come ho suddiviso il lavoro:
(I numeri corrispondono alla lezione)
Dicembre 1
Gennaio 2-3-4
Febbraio 5-6-7
Marzo 8-9-10
Aprile 11-12-13
Maggio 14-15-16
Giugno 17-18-19
Luglio 20-21-22
Agosto 23-24-25
Settembre 26-27-28
Ottobre 29-30-31
Novembre 32-33-34
Si è così finirò i due volumi a Novembre 2010…inutile farsi l’illusione di finire prima questo è il tempo che ci vuole!
Be giusto giusto per il jlpt che sarà a Dicembre.
Ovviamente in parallelo tanto ascolto e poi qualche altra idea da fare in contemporanea mi è già venuta ma ne parlo più avanti.
Io ve l’avevo detto di non avere fretta comunque…
Mata…
Ah ovviamente il programma non inizia oggi ma da lunedì 21.
giovedì 17 dicembre 2009
Appunti di viaggio 2
Tranquilli sto bene....si è bruciacchiato solo qualche neurone.
E' passata un'altra settimana, ore totali di ascolto (io e l'mp3 siamo una cosa sola ormai) 7,5. Ancora poco...però devo dire che l'orecchio si sta scaldando e riesco a cogliere molte più parole, certo non conosco tutti i significati ma riesco a distinguerle, prima erano solo suoni informi.
Non ho ancora finito di leggere le lezioni della Saito ma conto di rispettare la scadenza del 20.
さようなら
Quale obiettivo?
Ho già detto precedentemente che per prima cosa voglio recuperare le conoscenze di giapponese acquisite in questi anni, ma c'è anche un altro obiettivo, ed è quello che fondamentalmente mi ha motivato a riprendere lo studio: il JLPT (Japanese language profiency test).
Il Jlpt è un test di lingua (la struttura la analizzerò in un altro post) che si svolge contemporaneamente in tutto il mondo una volta l'anno, esattamente la prima domenica di Dicembre.In Italia l'esame si può sostenere a Roma o Milano.
L'anno scorso ho superato il jlpt 4 (è un livelo bassissimo serve solo per autotestarsi non ha nessun valore per il curriculum), quest'anno però non mi sono neanche iscritta al terzo perchè avevo abbandonato lo studio già da diverso tempo.
Il 5 Dicembre mi sono pentita di non aver continuato a studiare e non essere a Roma per sostenere l'esame con i miei colleghi.
Bene eccomi qui pronta per l'anno prossimo.
Il mio obiettivo è il JLPT 3!!!!!!
venerdì 11 dicembre 2009
Appunti di viaggio 1
Questo è un diario di viaggio…ogni tanto mi fermo a scrivere una cartolina per raccontare come va.
Ogni mese ci sarà un riepilogo generale dei progressi, ma queste “cartoline” saranno mini aggiornamenti più frequenti.
Per quanto riguarda il passo 1 (leggere e ascoltare tutte le lezioni del libro della Saitō) sono a buon punto ho letto 20 lezioni (di questo passo dovrei finire prima del previsto), per quanto riguarda invece il passo extra programma o possiamo anche chiamarlo il passo parallelo ovvero l’ascolto di musica, dorama, film, fiabe, dialoghi ecc… ecco la tabella riassuntiva di questa prima settimana. Decisamente pochino vero???? Spero comunque di incrementare.
Harry Potter in giapponese
lunedì 7 dicembre 2009
Altri Blog
Oggi navigando in rete ho trovato un blog interessante: “Imparando il giapponese - Blog di uno studente di Lingua e Cultura Giapponese” http://myjapaneseandjapan.com/.
Un altro diario sperimentale di studio del giapponese. Mi trovo d’accordo su molti punti come lo sperimentare diversi metodi adattandoli alle proprie esigenze e anche il punto di partenza è simile quello di due non autodidatti ma studenti (ed ex studenti nel mio caso) desiderosi di migliorare.
La programmazione mi pare realistica e alla portata di tutti (casomai qualcuno volesse trarne esempio), merita decisamente di essere letto.
L’immagine è tratta da: www.online-marketing.it/tag/blog/
sabato 5 dicembre 2009
Fiabe Giapponesi
Questo è il primo post dedicato alle risorse reperibili in rete per studiare giapponese.
Nel sito http://www.logos.it/lang/transl_it.html nella sezione “Biblioteca dei bambini” sono presenti testi (prevalentemente in hiragana) e audio in formato mp3 di fiabe in diverse lingue tra cui giapponese.
Tra le fiabe troviamo anche Momotaro (il bambino pesca) e Kaguyahime (la principessa della luna).
Buon ascolto…
giovedì 3 dicembre 2009
Programma
Il programma generale l'ho già indicato, ora va suddiviso in sotto obiettiviperchè il lavoro diventa più agevole (anche mentalmente).
I libri di Mariko Saito Hanno in tutto 34 capitoli, il primo passo sarà ascoltare e leggere ogni unità.
Se ogni giorno riuscissi a fare 2 capitoli (ogni capitolo ha circa 3-4 pagine) in 17 giorni finisco i due volumi, quindi facendo partire il programma da domani (ogni programma che si rispetti non inizia mai il giorno stesso :) menomale che non lo faccio iniziare di lunedi altrimenti finisce come le diete) il termine di consegna è il 20 Dicembre.
Bene vediamo come va... :)
Testi
Saitō Mariko, Itaria de manabu nihongo, Bulzoni, Roma, 2001, vol. I e vol II + Libro di esercizi vol. I e vol II
Kubota Yoko, Grammatica di Giapponese Moderno, Cafoscarina, Venezia, 1989.
Mastrangelo Matilde, Ozawa Naoko e Saito Mariko, Grammatica giapponese, Hoepli, Milano, 2006.
Ci sono molti altri testi utili ma tutte le risorse per lo studio le analizzerò di volta in volta in appositi post.
Kubota Yoko, Grammatica di Giapponese Moderno, Cafoscarina, Venezia, 1989.
Mastrangelo Matilde, Ozawa Naoko e Saito Mariko, Grammatica giapponese, Hoepli, Milano, 2006.
Ci sono molti altri testi utili ma tutte le risorse per lo studio le analizzerò di volta in volta in appositi post.
Quale metodo?
In rete si trovano numerosi consigli per lo studio delle lingue, inoltre gli strumenti reperibili sono numerosi: audio, video, software, testi ecc, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il problema non è di certo reperire il materiale ma come organizzare lo studio per renderlo proficuo.
Il metodo della docente con cui ho iniziato a studiare (che nelle poche ore a sua disposizione ha fatto miracoli) era questo:
1. La prima settimana di lezione hiragana e katakana, così subito (sembra una cosa folle invece è possibile) in questo modo si iniziava a leggere immediatamente.
2. Poi si prosegue subito con le lezioni unità dopo unità, lettura del bunkei e relativa spiegazione della grammatica quindi si prosegue con lettura e traduzione di tutta l’unità.
3. Dopo di che ecco la parte più bella: l’esercitazione. Parlare e chiedersi le cose direttamente in giapponese
4. Le ore da dedicare all’ascolto purtroppo erano poche invece.
5. Così lezione dopo lezione si riuscivano ad esprimere sempre più concetti.
6. Ovviamente per ogni lezione c’era la sezione di esercizi corrispondenti e i kanji da studiare e quindi da scrivere, scrivere, scrivere e ancora scrivere.
Ho intenzione di riprendere questo metodo e di fare un ripasso di tutti gli argomenti trattati nel corso prima di cimentarmi in altri esperimenti, in modo da ricrearmi le basi che avevo precedentemente. Una sola cosa aggiungo da subito cercare di ascoltare più giapponese possibile: dialoghi, musica, video, dorama e anime.
Non sono un’amante del metodo ajatt a cui dedicherò dei post più avanti, ma credo possa essere utile allenare l’orecchio (anche se non arriverò mai alle 18 ore giornaliere di Katsumoto).
Ovviamente non avendo più un docente a disposizione il metodo va un po’ modificato, quindi il lavoro da svolgere per ogni unità del libro sarà questo:
Ascolto e lettura di tutto il libro (per riabituarmi ai suoni e riprendere una giusta intonazione)
Studio dei kanji di ogni lezione (senza imparare i kanji non si va da nessuna parte quindi mi armerò di fogli e matite)
Studio del vocabolario di ogni lezione (da riordinare di volta in volta per categoria)
Studio della grammatica di ogni unità e traduzione
Ora non resta che fare gli esercizi di ogni unità e fare l’esercitazione cioè pensare a delle frasi da dire in giapponese con le diverse strutture grammaticali.
In contemporanea ascoltare tanto giapponese.
Questo è solo il primo step…tanti auguri a me per il bellissimo lavoro che mi aspetta.
Ora resta solo da vedere quanto tempo ci metterò spero che nessuno di voi abbia fretta.
Il metodo della docente con cui ho iniziato a studiare (che nelle poche ore a sua disposizione ha fatto miracoli) era questo:
1. La prima settimana di lezione hiragana e katakana, così subito (sembra una cosa folle invece è possibile) in questo modo si iniziava a leggere immediatamente.
2. Poi si prosegue subito con le lezioni unità dopo unità, lettura del bunkei e relativa spiegazione della grammatica quindi si prosegue con lettura e traduzione di tutta l’unità.
3. Dopo di che ecco la parte più bella: l’esercitazione. Parlare e chiedersi le cose direttamente in giapponese
4. Le ore da dedicare all’ascolto purtroppo erano poche invece.
5. Così lezione dopo lezione si riuscivano ad esprimere sempre più concetti.
6. Ovviamente per ogni lezione c’era la sezione di esercizi corrispondenti e i kanji da studiare e quindi da scrivere, scrivere, scrivere e ancora scrivere.
Ho intenzione di riprendere questo metodo e di fare un ripasso di tutti gli argomenti trattati nel corso prima di cimentarmi in altri esperimenti, in modo da ricrearmi le basi che avevo precedentemente. Una sola cosa aggiungo da subito cercare di ascoltare più giapponese possibile: dialoghi, musica, video, dorama e anime.
Non sono un’amante del metodo ajatt a cui dedicherò dei post più avanti, ma credo possa essere utile allenare l’orecchio (anche se non arriverò mai alle 18 ore giornaliere di Katsumoto).
Ovviamente non avendo più un docente a disposizione il metodo va un po’ modificato, quindi il lavoro da svolgere per ogni unità del libro sarà questo:
Ascolto e lettura di tutto il libro (per riabituarmi ai suoni e riprendere una giusta intonazione)
Studio dei kanji di ogni lezione (senza imparare i kanji non si va da nessuna parte quindi mi armerò di fogli e matite)
Studio del vocabolario di ogni lezione (da riordinare di volta in volta per categoria)
Studio della grammatica di ogni unità e traduzione
Ora non resta che fare gli esercizi di ogni unità e fare l’esercitazione cioè pensare a delle frasi da dire in giapponese con le diverse strutture grammaticali.
In contemporanea ascoltare tanto giapponese.
Questo è solo il primo step…tanti auguri a me per il bellissimo lavoro che mi aspetta.
Ora resta solo da vedere quanto tempo ci metterò spero che nessuno di voi abbia fretta.
NinaNikki
Nikki in giapponese significa “Diario”, quindi letteralmente “Il diario di Nina”.
Non un diario di vicende personali, ma un promemoria dello studio che intendo riprendere.
L’idea è nata navigando in rete e leggendo altri blog, per esempio http://languageez.com/.
Ho iniziato a studiare giapponese nel 2005 seguendo i corsi all’Università di Cagliari con una docente spettacolare, di una competenza e conoscenza della materia veramente eccezionali. Inoltre per un periodo ho frequentato delle lezioni private.
In verità avevo fatto un tentativo da autodidatta precedentemente non andato a buon fine per diversi motivi. Sicuramente ora in rete c’è più materiale ma avere una guida almeno iniziale ti permette di seguire una direzione ben precisa. Inoltre il giapponese esprime dei concetti in maniera completamente diversa e lavorare con un docente ti aiuta a calarti più facilmente nel loro modo di pensare.
Fino al 2008 ho mantenuto un buon ritmo di studio con risultati abbastanza soddisfacenti 2 esami superati (Giapponese 1 e Giapponese 2) e il livello 4 del JLPT superato.
Conoscevo un buon numero di kanji (purtroppo devo parlare al passato), riuscivo a creare delle frasi anche discretamente complesse a leggere e tradurre i brani del libro di testo.
L’ascolto (benedetto chōkai) era però un tasto dolente purtroppo…
Poi il tempo da dedicare allo studio è diventato sempre meno non scrivo kanji praticamente da un anno e la mia memoria ha cancellato molte nozioni apprese.
Questo diario ha l’obiettivo di tracciare un percorso nella ripresa dello studio ma anche di diventare uno strumento per scambiare opinioni e risorse con altri amanti della materia.
Diventerà anche un “contenitore” di idee e di esperimenti e appena avrò un po’ di tempo vorrei farlo diventare anche il raccoglitore dei miei appunti universitari e non di questi anni.
Non un diario di vicende personali, ma un promemoria dello studio che intendo riprendere.
L’idea è nata navigando in rete e leggendo altri blog, per esempio http://languageez.com/.
Ho iniziato a studiare giapponese nel 2005 seguendo i corsi all’Università di Cagliari con una docente spettacolare, di una competenza e conoscenza della materia veramente eccezionali. Inoltre per un periodo ho frequentato delle lezioni private.
In verità avevo fatto un tentativo da autodidatta precedentemente non andato a buon fine per diversi motivi. Sicuramente ora in rete c’è più materiale ma avere una guida almeno iniziale ti permette di seguire una direzione ben precisa. Inoltre il giapponese esprime dei concetti in maniera completamente diversa e lavorare con un docente ti aiuta a calarti più facilmente nel loro modo di pensare.
Fino al 2008 ho mantenuto un buon ritmo di studio con risultati abbastanza soddisfacenti 2 esami superati (Giapponese 1 e Giapponese 2) e il livello 4 del JLPT superato.
Conoscevo un buon numero di kanji (purtroppo devo parlare al passato), riuscivo a creare delle frasi anche discretamente complesse a leggere e tradurre i brani del libro di testo.
L’ascolto (benedetto chōkai) era però un tasto dolente purtroppo…
Poi il tempo da dedicare allo studio è diventato sempre meno non scrivo kanji praticamente da un anno e la mia memoria ha cancellato molte nozioni apprese.
Questo diario ha l’obiettivo di tracciare un percorso nella ripresa dello studio ma anche di diventare uno strumento per scambiare opinioni e risorse con altri amanti della materia.
Diventerà anche un “contenitore” di idee e di esperimenti e appena avrò un po’ di tempo vorrei farlo diventare anche il raccoglitore dei miei appunti universitari e non di questi anni.
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